mercoledì 7 febbraio 2018

Maurizio Blondet - SIRIA: IL DELEGATO ONU LEGITTIMA IL CONGRESSO DI SOCI. BEL COLPO DI STAFFAN DE MISTURA.

SIRIA: IL DELEGATO ONU LEGITTIMA IL CONGRESSO DI SOCI.   BEL COLPO  DI STAFFAN DE MISTURA.

Mi commuove  la foto di Staffan De Mistura a Sochi  mentre, circondato dai delegati  che rappresentano quasi tutte le componenti delle comunità, partiti, religioni della Siria, riconosce – a nome dell’ONU di cui è rappresentante speciale per la Siria  -la legittimità grande riunione voluta da Putin  e Lavrov e chiamata “Congresso del Dialogo Nazionale Siriano” .   Ho conosciuto questo strano italo-svedese, nobile ma nato apolide, durante le tragedie balcaniche, nell’assedio di Sarajevo affamata, dove riusciva a portare viveri con l’aiuto di contrabbandieri. Me lo ricordo nelle montagne dell’Albania: dove i serbi scaricavano oltre confine migliaia di cittadini urbani di Pristina, signore in borsetta e tacchi alti,  uomini impauriti in giacchetta,   persone rastrellate che Milosevic aveva deciso di espellere in Albania in massa, senza bagagli né nulla. In quelle balze buie, la sola “autorità internazionale” presente era lui, De Mistura. Non aveva niente da distribuire a queste folle spaventate, non aveva alcun mandato per loro  –  e poi niente era più evidente, durante le guerre balcaniche,  che l’impotenza  delle Nazioni Unite.    Nessuno del resto ne era più  conscio di lui.  Ma calzò il berretto azzurro e si sbracciò per ore a salutare qui profughi  che passavano: “Benvenuti! A nome delle Nazioni Unite!”. Pensando così di rassicurarli...

Nelle tragedie internazionali sanguinos, nei grumi inestricabili di odi etnici,  dove conta solo la forza, essere funzionario ONU  si presta alla derisione, è la rivelazione patente della debolezza dell’utopia della pace universale. Il filo di ridicolo che non era mai lontano dalla sua figura, si   univa alla sensazione che  in questo diplomatico sovrannazionale, accorto e furbo,  ovviamente  strettissimo nella sua qualità di super-partes e neutralità,  non mancasse  un’autentica bontà. E uno capace di  prendersi delle responsabilità, superare il suo mandato, per veri fini umanitari.  Non quelli dettati dal politicamente corretto, intendo.
Me lo conferma quella foto di lui a Sochi circondato da siriani sollevati  sorridenti, e il resoconto che  ne fa Thierry Meyssan. Che potete leggere  qui  in italiano, grazie a Rete Voltaire:
De Mistura è   arrivato a Sochi di sorpresa, contrariamente a tutte le previsioni, ed ha riconosciuta la legittimità del Congresso  per cui i russi si sono doperati oltre ogni limite.  Di quel Congresso siriano che tutte le potenze occidentali (più Turchia ed Arabia Saudita) hanno fatto di  tutto per sabotare.
 UN Special Envoy for Syria Staffan de Mistura (C) speaks during the Syrian National Dialogue Congress in  Sochi, Russia, 30 January 2018. More than 1,500 delegates arrived to Sochi to take part in the Syrian National Dialogue Congress which is expected to make progress in settling the Syrian crisis. EPA/YURI KOCHETKOV
Come ricorda Meyssan:
“Su istigazione degli Occidentali, i curdi del PYD hanno boicottato il Congresso. Ma, contrariamente a un pregiudizio diffuso in Occidente, il PYD è il solo partito esclusivamente curdo, però minoritario tra i curdi di Siria”.
Un altro gruppo,  si è rifiutato  in anticipo di partecipare al Congresso di Sochi: ha sede a Riad ed obbedisce all’Arabia Saudita. La Turchia ha fatto il doppio gioco, mandando un gruppo  di turcmeni e Fratelli Musulmani  a boicottare la riunione di Sochi  –  di cui Ankara è stata uno degli organizzatori, con Mosca e Teheran . Inoltre,
“ il 23 gennaio   Macron aveva organizzato a Parigi una conferenza contro il presidente Bashar-al-Assad. Si trattava di metterlo sotto accusa e impedirgli di candidarsi alle elezioni, basandosi sui rapporti  [falsi, ndr.]   della Missione ONU sull’impiego di armi chimiche”.  Tutti i precedenti tentativi di  metter attorno al tavolo tutti (o quasi)i rappresentanti della Siria in fiamme, Ginevra, Vienna,  Astana sono stati mandati a monte dal piano dell’Amministrazione Obama, che ha voluto  “la capitolazione totale e incondizionata della Repubblica Araba Siriana e l’insediamento al potere dei Fratelli Mussulmani con la protezione della NATO”. Questo piano è stato concepito, duramente perseguito  e incarnato dal numero 2 che l’ONU ha affiancato  a Staffan De Mistura: Jeffrey Feltman, ebreo sionista.  Che   ha reclamato , preteso, ingiunto,   la destituzione di Assad, il ritiro dalla Siria di Hezbollah e le Guardie iraniane, l’incriminazione di 120 personalità del regime siriano (una lista preparata dalla UE), insomma la fine della repubblica araba siriana “e l’insediamento al potere dei Fratelli Mussulmani con la protezione della NATO “, dice Meyssan, e non esagera.  Da sei anni Feltman lavora alla capitolazione e criminalizzazione della repubblica siriana nell’interesse plateale di Israele.
Insomma forze potenti hanno fatto di  tutto per decretare il fallimento dell’immenso sforzo diplomatico di Putin-Lavrov,  che  “per la prima volta dall’inizio del conflitto, nel 2011,   hanno riunito la conferenza  cui hanno partecipato 1.500 delegati siriani di tutte le origini, confessioni e di quasi tutte le opinioni politiche”.   Mai prima  “nessuno era stato capace di riunire tante personalità rappresentative del popolo siriano”, dice Meyssan.  Ebbene: parlandosi tra loro, incontrandosi  di nuovo  faccia a faccia , questi rappresentanti delle minoranze (perché il popolo siriano è  un popolo di minoranze)  sono giunti a firmare un documento comune.  La base  per una vera pacificazione, fine della guerra civile.
La comparsa di Staffan e  la  sua “benedizione” a nome dell’ONU hanno dato il timbro  dell’autorità internazionale.    Feltman (ossia Israele) è stato sconfitto. Quelli che non sono venuti – Francia, Usa, UER – si sono esclusi da sé.
Naturalmente non c’è da farsi soverchie illusioni, sappiamo le risorse dei carnefici internazionali   della Siria; vediamo che Staffan De Mistura ha sfidato queste forze.  Il suo coraggio sarà punito?  Avrà superato il suo mandato?  Ci  resta il dubbio che ci colse quando si mise sul ciglio della strada di montagna, in Albania, ad accogliere nella notte gelida la gente di Pristina affranta senza   aver nulla in mano, salvo il suo cappellino azzurro , risibile segno della sua “autorità globale”,  che agitava, e il  largo sorriso “Welcome! The United Nations welcome you”.  Comunque vada, è bello vedere come questo accorto signore e diplomatico  italiano, alla fine, si è posto  non dalla parte dei seminatori di zizzania, ma con  onesta audacia, dalla parte dei costruttori di pace.

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